Un recente studio pubblicato su Frontiers in Psychology ha analizzato come la scrittura a mano influisca sul cervello rispetto alla digitazione.

La scrittura a mano attiva connessioni cerebrali più estese rispetto alla digitazione su tastiera.

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Cosa è emerso?

Lo studio ha coinvolto 42 partecipanti adulti, che hanno completato attività di scrittura a mano e di digitazione mentre venivano monitorati tramite un elettroencefalogramma (EEG) ad alta densità.

I ricercatori hanno osservato che la scrittura manuale coinvolge maggiormente le aree parietali e centrali del cervello, cruciali per la formazione della memoria e l’apprendimento. Questo suggerisce che incoraggiare i bambini a scrivere a mano fin dalla tenera età potrebbe favorire lo sviluppo di reti neurali che facilitano l’apprendimento.

 

Metodo

I partecipanti hanno eseguito un compito in cui dovevano memorizzare parole e successivamente scriverle o digitarle, mentre i ricercatori registravano l’attività cerebrale.  I partecipanti hanno utilizzato una penna digitale per scrivere parole presentate visivamente direttamente su un touchscreen e hanno utilizzato una tastiera per digitare le parole.

Risultati principali

  • La scrittura a mano ha attivato maggiormente le aree centrali e parietali del cervello, fondamentali per la memoria e l’apprendimento.  Queste aree cerebrali sono infatti associate a meccanismi attentivi e processi cognitivi nella percezione visiva
  • È stata rilevata una maggiore connettività neuronale e un livello più elevato di elaborazione sensomotoria durante la scrittura a mano.
  • La digitazione, sebbene efficace, ha mostrato un coinvolgimento cerebrale inferiore rispetto alla scrittura manuale.

In conclusione

Incoraggiare i bambini a scrivere a mano può favorire lo sviluppo delle loro reti neurali, migliorare la memoria e supportare l’apprendimento. Anche nell’era digitale, la scrittura manuale si conferma un’abilità preziosa per il loro sviluppo cognitivo.

Per i più curiosi

I modelli di connettività theta/alfa (bande di frequenza theta (3,5-7,5 Hz) e alfa (8-12,5 Hz)) riscontrati nel presente studio potrebbero indicare che diverse reti neurali sono coinvolte nella scrittura a mano e nella dattilografia. È interessante notare che, mentre la connettività nella banda alfa è considerata altamente specifica per un compito e si dice che corrisponda alle prestazioni della memoria a lungo termine, la connettività theta sembra essere correlata alla memoria di lavoro e alla capacità di apprendere nuove informazioni ( Klimesch et al., 1994 , 1996 , 2001 ; Klimesch, 1999 ; Raghavachari et al., 2001 ; Clouter et al., 2017 ). Pertanto, la connettività cerebrale migliorata per la scrittura a mano sembra non essere correlata a differenze nel coinvolgimento muscolare. È stato anche proposto che l’attività dell’ippocampo si rifletta all’interno della banda theta ( Klimesch et al., 1994 ), aggiungendo ulteriore supporto ai benefici della scrittura a mano in termini di apprendimento e formazione della memoria.

 

 

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Bibliografia: F. R. (Ruud) Van der Weel, Audrey L. H. Van der Meer: ” Handwriting but not typewriting leads to widespread brain connectivity: a high-density EEG study with implications for the classroom”. Front. Psychol., 26 January 2024. Volume 14 – 2023
Link articolo: https://www.frontiersin.org/journals/psychology/articles/10.3389/fpsyg.2023.1219945/full

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