Sulla rivista ‘Nature’ n. 519 del marzo 2015 è apparso l’articolo: ‘Miopia Boom’; la miopia sta raggiungendo proporzione endemiche ed alcuni scienziati pensano di aver trovato una spiegazione sull’insorgenza e progressione miopica

CHE COS’E’

La miopia fa parte dei vizi refrattivi dell’occhio dove non vi è equilibrio tra potenza dell’occhio e lunghezza assiale del bulbo, quindi le immagini del mondo esterno non vengono percepite a fuoco perché i raggi non convergono sul piano retinico. Nel vizio refrattivo della miopia si riconosce: una miopia refrattiva, assiale o mista. Nella miopia refrattiva il potere dell’occhio è troppo potente rispetto alla lunghezza del bulbo; in quella assiale è il bulbo ad essere troppo lungo rispetto al potere dell’occhio, mentre la forma mista, la più frequente, rappresenta l’insieme delle due precedenti. In tutti e tre i casi i raggi visivi corrispondenti all’immagine vista, convergono prima del piano retinico per cui le immagini a distanza risultano sfuocate. A distanza prossimale il miope non corretto trova sempre una distanza utile per mettere a fuoco le immagini e tale distanza è funzione dell’entità della miopia.

COMPONENTE GENETICA DELLE MIOPIA

Sulle “Science” 2013 è stato pubblicato uno studio che ha messo in evidenza l’identificazione di 24 geni che codificano la miopia. Un’analisi dei dati registrati in 32 studi che hanno coinvolto complessivamente oltre 45.000 soggetti ha identificato 24 geni che aumentano il rischio di sviluppare la miopia o in generale altri disturbi collegati alla rifrazione oculare. Questi geni sono coinvolti in diversi passaggi del processo dinamico e complesso che regola la corretta lunghezza del bulbo oculare.

Fonte: le Scienze

COMPONENTE AMBIENTALE DELLA MIOPIA

Nel 1969 uno studio sulla miopia nella popolazione degli esquimesi “Inuit” dimostro che l’aumento significativo della miopia dei giovani rispetto alla popolazione adulta era dovuto al cambiamento delle abitudini visive. la popolazione adulta aveva vissuto secondo lo stile tradizionale di quel popolo, ossia nessuna scolarizzazione, nessuna urbanizzazione, vita a contatto con i grandi spazi aperti della loro terra; mentre i giovani diventati miopi erano stati soggetti ad uno stile di vita occidentale che comportava un radicale cambiamento nelle abitudini visive. I risultati di quello studio furono netti perché la popolazione era geneticamente omogenea in quanto i matrimoni con persone di altre razze erano praticamente inesistenti e quindi si poteva escludere che i risultati dello studio fossero dovuti ad influenze genetiche esterne a quel popolo.
Fonte: (Young, Francis A., et Al. “The Transmission of Refractive Errors Within Eskimo Families”, American Journal of Optometry and Archives of the American Academy of Optometry, 46(9), 1969)

NUOVA IPOTESI DI MIOPIZZAZIONE: IL RUOLO DELLA DOPAMINA

Tra i diversi studi effettuati e pubblicati su diverse riviste autorevoli, lo studio di Rose K.A. et Al. del 2008 pubblicato su Ophthalmology, dopo aver studiato per tre anni più di 4.000 bambini di Sydney dai 6 ai 12 anni, hanno scoperto che i bambini che hanno trascorso meno tempo fuori erano più a rischio di sviluppare miopia. Gli studi si sono concentrati sugli effetti della luce naturale e il ruolo della dopamina.

L’ipotesi principale è che la luce stimola il rilascio di dopamina nella retina e questo neurotrasmettitore riduca o blocchi l’allungamento dell’occhio durante lo sviluppo. I ricercatori Ashby R.S e Schaeffel F. nel 2010 hanno dimostrato che l’iniezione di un farmaco dopamina inibitore negli occhi di pulcini, potrebbe abolire l’effetto protettivo di luce brillante producendo miopia definendo così che il ritardo nello sviluppo della miopia prodotto dalla luce naturale è parzialmente mediato dalla dopamina.

Esistono ora i primi studi che hanno messo in correlazione la progressione della miopia e il ruolo dello zucchero che sarà oggetto di un nuovo articolo.

Fonte Rose, K. A. et al. Ophthalmology
Fonte Ashby R.S e Schaeffel F 2010